Recensione 2: "La ragazza di Fuoco" di Suzanne Collins

Non avete idea della sorpresa che ho provato nel rendermi conto di non aver mai pubblicato la recensione che avevo scritto per "La ragazza di fuoco", secondo capitolo della serie distopica "Hunger Games" di Suzanne Collins  Strano, ma vero, cercando nel database del blog mi sono accorta che la recensione non era presente, perciò ho deciso di pubblicarla proprio in occasione della pubblicazione del film nelle sale!



Titolo: La ragazza di fuoco (Hunger Games #2)
Traduttori: Fabio Parracchini, Simona Brogli
Data di pubblicazione: 2 Novembre 2010
Editore: Mondadori Chrysalide
Autrice: Suzanne Collins
Prezzo: 17.00 €
Pagine: 373

Il mio voto



Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...



La mia recensione


Non è un segreto, ho amato la serie di Suzanne Collins nella sua interezza. Un po' per la narrazione asciutta e penetrante, un po' per la storia fascinosa e assuefacente, ne sono rimasta subito soggiogata. 
La sua originalità, la potenza del messaggio che racchiude tra le sue pagine e la forza dei protagonisti che si avvicendano di libro in libro, sono solo alcune delle qualità che hanno fatto di "Hunger Games" un vero e proprio fenomeno culturale e sociale. Un'intera generazione di lettori si è appassionata alla distopia grazie a Suzanne Collins, una schiera di lettori di ogni età ha riscoperto il piacere di leggere romanzi "giovani" e ora, grazie alla trasposizione cinematografica, anche i più scettici si sono ritrovati a tifare per Katniss e Peeta.
Chiunque non abbia intrapreso questa lettura dovrebbe dargli una possibilità, per poter assaporare fino in fondo l'aria di Panem e lasciarsi travolgere dalla rivoluzione a cui la Collins ha dato vita! 
Ovviamente, trattandosi del secondo libro di una serie, farò del mio meglio per evitare qualunque spoiler.

Per una frazione di secondo non riesco a respirare, completamente avvolta da quelle strane fiamme. Poi, all'improvviso, il fuoco si spegne. Mi fermo lentamente, chiedendomi se sono nuda e perché Cinna ha fatto in modo che il mio vestito da sposa venisse consumato dal fuoco. Ma non sono nuda. Ho addosso un abito identico a quello da sposa, solo che ha il colore del carbone ed è fatto di minuscole penne d'uccello. Sollevo sbalordita a mezz'aria le lunghe maniche fluenti ed è in quel momento che mi vedo sugli schermi. Vestita tutta di nero, a parte le chiazze bianche sulle maniche. O dovrei chiamarle ali. Perché Cinna mi ha trasformato in una ghiandaia imitatrice. Da "La ragazza di Fuoco"

Il primo libro di questa trilogia mi ha folgorata. L'intera idea di fondo è stata così innovativa e ben esposta, da non lasciarmi altra scelta: ho dovuto leggere immediatamente il seguito. "La ragazza di fuoco", inaspettatamente, mi è piaciuto ancora più del suo predecessore. Cosa rara, quando si tratta di serie. Mi capita sempre più spesso, infatti, di adorarne l'inizio e poi detestarne i seguiti ma, in questo caso, è successo il contrario. 
"La ragazza di fuoco" riprende il flusso narrativo che si era interrotto in "Hunger Games" e lo fa con una grinta travolgente. Gli "Hunger Games", i giochi sanguinosi che tutti conosciamo bene, sono finiti. Katniss e Peeta, i due giovani tributi del Dodicesimo Distretto, hanno giocato d'astuzia mettendo alla prova ogni regola con cui il Presidente Snow ha sempre tenuto sotto scacco la popolazione e ora sono liberi di sfoggiare il loro trionfo nel Tour della Vittoria. Ma nulla è facile o indolore, per loro. Anche se la morte è rimasta nell'Arena degli Hunger Games, per Katniss e Peeta la lotta è solo all'inizio. Il coraggio con cui Katniss, "la ragazza in fiamme", ha sfidato il sistema per restare in vita, ha cambiato tutto. A Panem, luogo in cui la popolazione non faceva che sottomettersi alle autorità al fine di evitare ripercussioni, si respira aria di rivolta e tutto sembra poter essere ricondotto a lei: una semplice ragazzina diventata involontariamente "La Ghiandaia Imitatrice", ovvero il simbolo della ribellione.
Katiniss e Peeta credevano che non sarebbero mai usciti vivi dall'Arena degli Hunger Games, ma hanno smentito ogni pronostico. Ciò che li attende ora, però, sembra più spaventoso dei "giochi" stessi. Nuove sfide che nessuno vorrebbe accettare, minacce che mettono in pericolo ogni sicurezza che abbiano mai avuto, un popolo che guarda a loro come si guarderebbe a due possibili leader. Due ragazzi contro il sistema, una rivoluzione che infiamma gli animi dei più deboli, una guerra all'orizzonte e le porte dell'Arena pronte ad aprirsi nuovamente: questo è "La ragazza di Fuoco".

La voce della folla esplode in un urlo universale quando usciamo nella luce del tramonto, ma nessuno di noi due reagisce. Tengo gli occhi fissi su un punto in lontananza e faccio finta che non ci sia nessun pubblico in delirio. Non posso evitare di cogliere delle immagini fuggenti di noi due sui megaschermi lungo il percorso, e non siamo solo bellissimi: siamo oscuri e potenti. No, di più. Noi, innamorati sventurati del Distretto 12, che abbiamo tanto sofferto e ci siamo goduti così poco i premi della nostra vittoria, non cerchiamo il favore del pubblico, non lo blandiamo coi nostri sorrisi, non prendiamo al volo i suoi baci. Siamo implacabili.E mi piace. Finalmente posso essere me stessa. Da "La ragazza di fuoco"

Si potrebbe dire che alcune cose presenti in questo romanzo non siano state poi così inattese. E' vero, lo confermo. Certi "colpi di scena" sono stati prevedibili, alcune rivelazioni erano nell'aria e aspettavano solo di essere svelate alla protagonista, ma questo non vuol dire che il pacchetto finale sia stato deludente. Anzi. Capita che, in casi davvero rari ed eccezionali, un autore sappia regalare ai propri lettori proprio ciò di cui hanno bisogno e, personalmente, credo che questo sia il caso de "La ragazza di fuoco". Sebbene alcune scelte della Collins siano sembrate prevedibili, non sono state forzate o scontate. Sono, invece, risultate perfette. Tutto è andato nell'unico modo possibile, tutti gli ingranaggi hanno girato nella giusta direzione per consentire alla storia di crescere ed esplodere in tutta la sua potenza. Non sono i colpi di scena a rendere questo libro davvero bello, bensì quello che ne deriva: la crescita dei personaggi, l'evoluzione della ribellione, le svolte psicologiche di ogni scelta compiuta dai vari protagonisti primari e secondari, le ripercussioni che ogni situazione ha sull'andamento della trama in sé.
Per quanto asciutta e sferzante, la narrazione della Collins riesce a penetrare in profondità regalando al lettore un crescendo di emozioni e sorprese al cardiopalma. Mentre la trama si arricchisce e si complica, i personaggi crescono e si fanno strada nel cuore di chi legge e non parlo solo di Katniss, l'eroina che a stento si capacita della responsabilità che si è assunta involontariamente, o di Peeta, il ragazzo puro di cuore che farebbe di tutto pur di salvare la sua amata che non lo ricambia. No. Parlo di tutti co-protagonisti che, in questo libro ancor più che nel primo, fanno sentire le proprie voci e le proprie emozioni. 
"La Ragazza di Fuoco" non è più la storia della sopravvivenza di Katniss, bensì una cronaca dettagliata di ciò che tutti coloro che le stanno attorno devono affrontare a causa (o grazie) delle sue azioni.


—Non so che razza di accordo tu abbia fatto con Haymitch, ma devi sapere che ha fatto delle promesse anche a me. — Ma certo, sapevo anche questo. Ha detto a Peeta che mi avrebbero tenuta in vita per non fargli sospettare niente. — Quindi direi che ha mentito a uno di noi.Questa frase risveglia la mia attenzione. Un doppio accordo. Una doppia promessa. E solo Haymitch sa qual è quella vera. Sollevo la testa e incrocio lo sguardo di Peeta. — Perché lo stai dicendo adesso?—Perché non voglio che tu dimentichi quanto è diversa la nostra situazione. Se tu muori e io sopravvivo, non avrò più ragione di vivere, una volta tornato al nostro distretto. Tu sei tutta la mia vita — mi dice. — Non sarei mai più felice. — Faccio per ribattere, ma lui mi mette un dito sulle labbra. — Per te è diverso. Non sto dicendo che non sarebbe dura. Ma ci sono altre persone che renderebbero la tua vita degna di essere vissuta. Da "La ragazza di Fuoco"



Sentire e vedere di più Haymitch, per esempio, è stata una delle cose che ho amato maggiormente. Lui è un personaggio complesso, che nel primo libro è apparso un po' come un'ombra ma che in questo romanzo si mostra nella sua interezza. I fantasmi che tormentano la sua anima, la dipendenza dal bere, il modo in cui si ostina a lasciarsi andare ai sensi di colpa, vengono allo scoperto rendendolo più umano e "vero" che mai. E' difficile non rimanere sconvolti dalle vivide descrizioni che la Collins riserva al suo stile di vita degradato, così come è arduo non commuoversi quando lascia intravedere l'uomo che si nasconde dietro la sua facciata.
Altro personaggio davvero affascinante, che poi avrà molta più visibilità nel terzo e ultimo romanzo, è l'amatissimo Finnick Odair. Oltre a essere bello e sfacciato in modo oltraggioso, il caro Finnick si fa strada nel cuore dei lettori a colpi di confessioni da brivido e segreti davvero sconvolgenti. Ho tifato per lui senza sosta, fino alla fine e anche oltre. Per non parlare di Cinna, Effie e Gale, tre personaggi che pur avendo uno spazio limitato nella trama, sanno comunque emozionare e commuovere.
Come dicevo è il lato umano a rendere questo libro un must read
Sin dalle prime pagine vediamo come gli Hunger Games abbiano cambiato Katniss. Se all'inizio è una ragazza spaventata tormentata dall'idea di aver ucciso per sopravvivere, nel corso del libro è una guerriera che prende atto della situazione e decide di sacrificarsi per la causa. 
E poi c'è Peeta. E' sua la trasformazione più significativa e disarmante. La determinazione con cui si lancia nella lotta, la forza con cui si dimostra strenuamente devoto a Katniss, il destino avverso che continua a tormentarlo, sono ciò che più mi ha scovolto. Per quanto Gale sia combattivo e Finnick affascinante, è Peeta il vero uomo di questa serie. Un eroe senza gloria, ma con molto, molto onore.

Commenti

  1. Non mi sono ancora avventurata in questa lettura, ma hai solleticato la mia curiosità ��

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    1. son contenta che la recensione ti sia piaciuta, questo libro è il secondo della trilogia, ti consiglio di iniziare con Hunger games, di cui puoi trovare la mia recensione sul mio blog

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  2. Io ho solo visto i film, ma preferisco sempre di più leggere i romanzi! E mi hai incuriosita.. ottima recensione!! :)

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